Malus I. Lo scoccare delle ore, 15.

02 dicembre 2011

Il Principe della Notte era soddisfatto, brindò alla propria perfidia e successo, anche se quell’ultima domanda gli aveva lasciato uno strano sapore amaro in bocca.
Lasciata la stanza, Desirée vagò triste senza meta per sale spoglie e silenziose, seguita soltanto dalla guardia che sembrava essere diventata la sua ombra, finché un orrendo odore di topo putrefatto le se­gnalò la presenza dei mostri.
« Padrone stato cattivo? »
« Noi te l’avevamo detto ».
« Bimba non deve avere però paura di lui, è tanto buono: ha fatto noi ».
« Fantastico colpo di genio, devo ammetterlo », com­mentò sarcasti­ca Desirée continuando a passeggiare senza dar loro molta retta.
« Noi siamo tanto belli o brutti, dipende dal punto di vi­sta ».
« Ha fatto pure di peggio » osò fare notare uno dei più giovani, prima di essere assalito dai compagni per la mancanza di rispetto nei confronti del padrone.
« Vuoi sentire la nostra etica professionale? » domando uno di loro togliendosi rispettosamente la bava dalla bocca e pulendosi le zampe sul petto.
« Non mi va adesso, un’altra volta ». I mostri si zitti­rono e la guar­darono preoccupati.
« L’ha davvero trattata male, se la bimba è tanto triste ».
« Non vuole nemmeno sentire la nostra bella etica pro­fessionale ».
« Forse a una bimba piacciono di più altre cose, che non siano per forza dei mostri », suggerì uno di loro.
« Non c’è niente di meglio di noi imbecille!».
« Zitto deficiente! 23 ha ragione.» Ebbe così inizio una vivace consultazione, che si trasformò in una piccola rissa, perché uno di loro scivolò sulla bava facendo cadere gli altri, al termine della quale decisero di mostrarle la sala del trono, ma mentre le saltellavano di­nanzi contenti dell’idea, appar­vero due guerrieri ombra.
 
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