Malus, I. Lo scoccare delle ore, 12.

29 ottobre 2011

« Ha dei bellissimi riflessi », disse, ammirando l’unica cosa che riusciva a vedere. « Come si usa? A che serve? »
« Serve a vedere avvenimenti troppo lontani per es­sere visti ».
« Si può vedere anche nel futuro? »
« Alle volte quello più immediato, ma non quello dei maghi, perché non siamo soggetti alle stesse forze dei comuni mortali, quindi ne siete esclusa anche voi ».
« Peccato. Si può vedere all’interno delle persone? » Malus la guardò alquanto seccato, pertanto le rispose con un deciso.
« No ».
« Come funziona? » La ragazza era snervante, la voglia di sentire parlare qualcuno gli stava già passando.
« Ogni vostro desiderio per me è un ordine ». Disse palesemente scocciato alzandosi.
Stese la mano sulla sfera e al suo interno ap­parvero tremolanti paesaggi lontani, inondati di Sole.
« È con questa sfera che mi hai trovato? »
« Sì », le rispose Malus, prendendo in mano una caraffa di vetro co­lorato riempiendosi una coppa di vino.
« Gradite un po' di vino ». Desirée rifiutò, conti­nuando ad ammi­rare quanto accadeva nella sfera di cristallo.
« Una guerra, non mi piace. Come si fa a farla tornare di nuovo indie­tro? » Malus trasalì, quando un attimo prima aveva distolto lo sguar­do dalla sfera, questa mostrava delle normalissime scene di vita campestre, non era possibile che fosse riuscita a farla funzionare da sola.
 
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