Recensione di "La mano di Ferro" e "Imperium"

06 dicembre 2011


La mano di ferro di Lindsey Davis un romanzo giallo/avventura ambientato ai tempi di Tito e Vespasiano, che compaiono anche tra i personaggi, niente male e di gradevole lettura, narrato con un filo d’ironia dallo stesso protagonista agente segreto dell’imperatore mandato nella lontana,fredda e barbara provincia della Germania ad indagare su ribelli testardi e legionari troppo convinti di sé.
Ci è piaciuto molto, ben fatta la descrizione della Germania, dei castra delle legioni, forse viene un po’ meno quello che era l’effettivo spirito militare romano, lo si intravede un po’ tra le righe, forse l’autrice ha italianizzato un po’ troppo i Romani, mostra però di avere un’eccellente conoscenza dell’epoca.



Più imquietante, perchè in qualche modo ci sembra molto attuale, è invece Imperium di Robert Harris appartenente allo stesso genere, che narra l’ascesa politica di Marco Tullio Cicerone attenendosi molto da vicino alla realtà storica, riesce a descrivere molto bene la lotta in difesa della Repubblica Romana sotto attacco dai poteri forti e la spregiudicata scalata al potere di Giulio Cesare. Leggendo il romanzo si spera che nonostante la dilagante corruzione la Repubblica non cada, pur sapendo che è un’illusione perché nella storia sta per fare il suo ingresso l’Impero Romano.


Mette un po’ di ansia (almeno a noi), ma è un gran bel libro.

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